martedì 5 febbraio 2008

LIFE - Into the Wild


Chi era Christopher McCandless ? Chi era Alex Supertramp ?
Cerca di scoprirlo un avventuriero e scrittore americano Jon Krakauer, affascinato e ossessionato dalla storia di questo giovane, decise tramite gli appunti nel diario e gli indirizzi annotati dallo stesso Chris, di ripercorrere il suo viaggio e di parlare con chiunque avesse incontrato, chi gli aveva dato un passaggio, chi il lavoro in piccoli fast food o in fattorie sperdute dell’American del nord, chi l’aveva ospitato o semplicemente chi ci aveva scambiato due parole e preso il suo indirizzo, raccolse tutto e scrisse lo splendido libro“Into the Wild” (Nelle Terre Estreme in italiano.)

Chris, Un ragazzo di 24 anni di buona famiglia che prese tutti i suoi risparmi , circa 25 000 dollari, e gli diede in beneficenza, lasciò la sua vecchia auto e fece perdere le sue tracce, per sempre, unici ricordi, i suoi appunti sul diario e la gente che incontrò nel suo lungo viaggio verso la verità.Il richiamo della foresta il suo ideale che fin da piccolo sente grazie alle letture appassionate di scrittori come Jack London ,Jack Kerouac, Lev Tolstoj, Boris Pasternak e Henry Thoreau che lo spingono a fuggire e dimenticare tutto il suo passato, anche materialmente, abbandonare la sua vita e la sua famiglia ipocrita e bugiarda, e partire in un viaggio attraverso l'America, in un moderno "on the road" avventuroso. Ma è l'Alaska il suo vero obiettivo, la bellezza e la solitudine assoluta in cui ritrovare se stesso la verità e la libertà assoluta. Christopher McCandless in questo viaggio si farà chiamare Alexander Supertramp, ovvero Alex super vagabondo, e con una grande capacità di socializzazione e carisma riuscirà a far cambiare vita a personaggi come il vecchio testardo e disperato Ronald A. Franz (uno pseudonimo che il vero "Ron" a richiesto allo scrittore ) ex militare e vedovo della moglie e del figlio morti in un incidente stradale quando lui si trovava in guerra.

"Ron, apprezzo sinceramente l’aiuto che mi hai dato e i momenti che abbiamo trascorso insieme. Spero che la nostra separazione non ti abbia depresso troppo. Potrebbe passare molto tempo prima di rivederci ma, ammesso che io superi l’affare Alaska tutto d’un pezzo, riceverai di sicuro mie notizie. Vorrei ripeterti solo il consiglio che già ti diedi in passato, ovvero che secondo me dovresti apportare un radicale cambiamento al tuo stile di vita, cominciando con coraggio a fare cose che mai avresti pensato di fare o che mai hai osato.
C’è tanta gente infelice che tuttavia non prende l’iniziativa di cambiare la propria situazione perché è condizionata dalla sicurezza, dal conformismo , dal tradizionalismo, tutte cose che sembrano assicurare la pace dello spirito, ma in realtà, non esiste niente di più devastante che un futuro certo.Il vero nucleo dello spirito vitale di una persona è la passione per l’avventura.La gioia di vivere deriva dall’incontro con nuove esperienze e quindi non esiste gioia più grande dell’avere un orizzonte in continuo cambiamento, del trovarsi ogni giorno sotto un sole nuovo e diverso.
Spero davvero, Ron, che non appena ti sarà possibile, lascerai Salton City, attaccherai una roulotte al camion e comincerai a goderti il grande lavoro che il Signore ha compiuto nell’ovest americano,vedrai cose, conoscerai gente, e ti insegneranno molto. Dovrai farlo in regime d’economia, niente motel, preparati da mangiare da solo e, come regola generale, spendi il meno possibile, perché così ti ritroverai ad apprezzare immensamente ogni cosa.Spero che la prossima volta che ti vedrò sarai un uomo con una sfilza di nuove esperienze e avventure alle spalle.Non esitare o indugiare in scuse.Prendi e vai, Sarai felice di averlo fatto.Riguardati.
Alex "


Ron venne così colpito dalle parole del giovane Supertramp che vendette tutto per comprarsi un Caravan, ci mise dentro un pò di cose per campeggio ed un letto, e iniziò a viaggiare nell’ovest Americano arrivando fino alla Bajada nel solito posto dove si era accampato mesi prima Chris, e si fermò lì in attesa del ritorno del suo amico, che purtroppo non avvenne mai.
Chris si muoveva per l’ovest americano, si fermava ogni tanto per lavorare e per guadagnare i soldi necessari per la partenza successiva, da tutti viene ricordato come un ragazzo taciturno e lavoratore, e sempre felice.
Il suo corpo venne ritrovato da un cacciatore d'alci nell’estate del 1992, lungo un sentiero disperso nella natura selvaggia dell'Alaska all'interno del Denali National Park, l'ultimo suo "viaggio" il sentiero Stampede Trail. Era lì, disteso sul materasso dentro la sua nuova casa, un vecchio autobus della Fairbanks Transit System degli anni '40.Nel pullman abbandonato c’erano graffiti e passi sottolineati di alcuni libri dei suoi amati scrittori. Il motivo della morte di Chris tutt’ora non è stato chiarito, il cadavere in avanzato stato di decomposizione non permise una autopsia accurata. Chirs potrebbe essere morto di stenti, di freddo oppure avvelenato da alcune radici di cui si cibava.
Il suo viaggio si ferma lì in quel vecchio autobus, ma Chris c'aveva provato però, forse aveva ritrovato se stesso... voleva forse tornare a viaggiare e incontrare nuove persone, si rimise lo zaino in spalla e percorse il sentiero in senso inverso, ma il mondo gli cadde addosso quando vide che il piccolo ruscello che aveva attraversato in inverno era diventato un fiume in piena a causa dello scioglimento primaverile delle nevi, triste torno indietro. Ma la salvezza per Chris era soltanto a pochi migliaglia di metri da dove si trovava, un’ora di cammino e avrebbe trovato sia la strada che un capannone per i rifugi usato dai Rangers. Ma lui si rifiutava, viaggiava libero senza una mappa, lui ignorava tutte queste cose, lui viveva giorno per giorno, senza una meta fissa se non la tanto amata Alaska, ed per questo che per qualcuno fu considerato un pazzo e per altri un ingenuo.

Nel libro "La felicità familiare" di Lev Tolstoj, Chris sottolineò questa frase:
“Volevo il movimento, non un esistenza quieta, volevo l’emozione, il pericolo, la possibilità di sacrificare qualcosa al mio amore.Avvertivo dentro di me una sovrabbondanza di energia, che non trovava sfogo, in una vita tranquilla"

Ho scoperto tardi questa storia grazie al film de Sean Penn "Into the Wild", mi sono appassionato tantissimo, l'idea di viaggiare senza meta mi affascina.... Chissà.. dopo aver letto "On the road" di Jack Kerouac ho percorso la Route66 e magari adesso che ho acquistato il libro "Nelle Terre Estreme" di John Krakauer mi verrà voglia di percorrere la strada di Chris,
lasciare tutto alle mie spalle, scappare con Chiara e diventare un nuovo Supertramp.

L'immagine che trovate all'inizio del post è un autoscatto che si è fatto Chris appena arrivato nelle terre selvaggie, ha la felicità negli occhi.

Un consiglio, visitate il blog del mio amico Alex (vedi anche link a lato), ne vale veramente la pena e poi mi ha fatto anche la dedica : LUPI.
Ascoltate anche l'album scritto dal grande Eddie Vedder di Pearl Jam "Into the Wild" che fa da colonna sonora al film... un accoppiata che mozza il fiato....

Guardatevi anche dei filmati su youtube, cliccando qui troverete spezzoni del film e immagini vere del luogo dove Chris ha vissuto gli ultimi momenti di vita. Spero che questa storia vi appassioni a tal punto da considerare Chris un eroe.... per me lo è !

Vi lascio con un ultima foto di Chris.. l'ultimo autoscatto.. nonostante il fisico debilitato il suo sorriso e il suo viso sono sempre pieni di felicità, queste le parole scritte nel biglietto che regge in mano:


"Ho avuto una vita felice e ringrazio il Signore. Addio e che Dio vi benedica tutti"

Ciao !

PS: Altre foto dei momenti della vita di Chris le trovate qui

4 Comments:

Anonimo said...

è stato un grande a prendere quello che voleva, certo che non portare una cartina è stata una grande cazzata, lascia un messaggio che sconvolge tanti:
vivere fino a 80 in una bara di cemento con una cucina scavolini forse non è tutto quello che si può chiedere alla vita.

Filippo e Chiara said...

E' vero..
Ogni tanto ci penso... come sarebbe vivere da eremita, da solo, solo con la natura..
Forse siamo troppo coscienti e ciò non potrebbe mai accadere...

Anonimo said...

... il fatto è che siamo "assuefatti" dalla vita frenetica quotidiana,e probabilmente facendo una scelta come quella di Chris, andremmo in astinenza da stress e smog dopo pochi giorni ! Come detto da "atipico", il mondo non è solo un appartamento con cucina scavolini e schermo LCD da 46", ma è ben altro !

Filippo e Chiara said...

Purtroppo però sarebbe molto dura lsciare tutte le nostre comodità per vivere alla giornata, io forse non ci riuscirei nemmeno per due giorni....
Un consiglio.. leggetevi il libro.. merita ;)

 

blogger templates 3 columns |